Frutticoltura friulana a rischio: Cisint (Lega) interroga la Commissione di Von der Leyen.
Criticitá nel settore della frutticoltura regionale e nella lotta fitosanitaria: quanto discusso nell’incontro tra l’europarlamentare Anna Cisint, il presidente della cooperativa Frutta Friuli Livio Salvador, il presidente del Circolo Agrario Friulano Paolo Pittaro e l’Amministrazione Locale di San Giorgio della Richinvelda (PN), assieme agli agricoltori ed ai produttori della zona. Cisint ha subito predisposto e inviato alla Commissione europea una specifica interrogazione.
Due i punti principali posti in evidenza in merito alla crisi del comparto frutticolo e viticolo: le problematiche legate alla riduzione e/o abolizione di determinati principi attivi necessari a combattere le principali fitopatie e le politiche di importazione a vantaggio di paesi terzi, di prodotti coltivati con sostanze diverse da quelle autorizzate in UE. Nel testo trasmesso, Cisint ha richiamato il caso del divieto dell’uso in campo del Thiamethoxam, utilizzato efficacemente nella lotta al vettore della flavescenza dorata, menzionando le proposte in discussione relative al divieto d’uso di principi attivi efficaci nella lotta alla cimice marmorata asiatica, che metterebbe ulteriormente in crisi la frutticoltura italiana che negli ultimi 15 anni, secondo i dati di Coldiretti, ha perso piú di 200.000 Ha di superficie coltivata.
“La Commissione europea continua la sua insensata crociata green, propinandoci oggi un menù a base di farina di larve, con contorno di limitazioni sull’utilizzo dei fitofarmaci, nel frattempo i nostri agricoltori possono acquistare la frutta importata al supermercato anziché produrla, oppure andare a coltivarla senza troppe limitazioni al di fuori dell’UE, per poi importarla: qualcosa in piú di un semplice paradosso”.
L’eurodeputata monfalconese ha chiesto alla CE quali iniziative intenda intraprendere per supportare concretamente la frutticoltura europea e l’affiancamento di una procedura che valuti preventivamente l’esistenza e l’efficacia di strumenti alternativi nonché una valutazione sull’impatto economico e sociale, nelle proposte di riduzione o esclusione di un determinato principio attivo utilizzato nei trattamenti fitosanitari. Il testo è stato cofirmato dai colleghi Stancanelli, Ceccardi, Patriciello, Sardone, Vannacci, Fidanza, Ciriani, Cavedagna, Fiocchi e Berlato.